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Sun, 04/05/2020 - 16:01

Iniziamo con un grandissimo classico del Repertorio del balletto: Giselle.
Questo è sicuramente uno dei balletti romantici per eccellenza della danza classica.

Fu ideato dallo scrittore e critico d’arte Théophile Gautier, il quale si lasciò ispirare dalla leggenda delle Villi della tradizione tedesca, infatti il titolo originale del balletto era proprio “Giselle, ou les Wilis” (Giselle e le Villi).
La spinta per scrivere la storia gli fu data della grande ammirazione per la ballerina Carlotta Grisi.
La prima esecuzione fu all’Opéra Le Peletier di Parigi il 28 giugno 1841.
Il balletto fu musicato da Adolphe-Charles Adam e coreografo da Jean Coralli.
A differenza di altri balletti, Giselle non ha subito grandi modifiche coreografiche nel corso della sua storia.
L'ultima rappresentazione originale all'Opéra National de Paris è del 1868.
Fu solo in seguito che Marius Petipa adattò il balletto alla tradizione della scuola russa.
Dal momento del suo debutto questo balletto non ha mai lasciato i teatri di tutto il mondo.

Ma andiamo a scoprire un po’ della storia…
Il balletto è diviso in due atti ed è ambientato nella valle del Reno, dove la bella Giselle si innamora di Albert credendolo, però, un contadino come lei di nome Loys.
In realtà Albert  è un conte, quindi di una classe sociale completamente diversa da quella della giovane Giselle. Inoltre egli era già promesso sposo alla figlia di un duca.
Il guardiacaccia Hilarion, che era anche lui innamorato di Giselle, tenta inutilmente di metterla in guardia sull’inganno. 
Però, dopo una battuta di caccia, Hilarion riesce a rivelare la vera identità di Loys; Giselle, sconvolta dal dolore, impazzisce e muore.

Nel secondo atto, poi, la storia continua di notte quando Albert e Hilarion s’incontrano davanti alla tomba di Giselle per pregare. 
Allo scoccare della mezzanotte appaiono le Villi, spiriti di donzelle amanti della danza: Mirta, la regina delle Villi, richiama le sue compagne per accogliere Giselle nel loro mondo irreale ed evanescente. 
Le Villi scoprono Hilarion e si lanciano al suo inseguimento spingendolo a buttarsi nel lago; invece Albert, protetto dall’amore di Giselle che lo ha perdonato, lo aiuta a vincere la maledizione delle Villi, danzando con lo spirito della sua amata. 
All’alba svanisce l’incantesimo e Albert si trova senza l’amata, ma è salvo.

Ancora qualche curiosità sui costumi dei personaggi…
Giselle nel primo atto indossa un sottogola blu e un corsetto di velluto marrone chiaro su una gonna gialla, coperta da uno stretto grembiule bianco. 
Le Villi, invece, secondo l’idea iniziale dell’autore dovevano presentarsi esotiche e colorate per ricordare le tradizioni culturali locali, ma poi si optò per abiti bianchi.
Il figurino del costume di Mirta, conservato negli archivi dell'Opéra, ci mostra che il suo costume è appunto bianco, con una gonna ornata da fiori anch'essi bianchi e una stella d'argento da mettere sulla fronte. L’unico tocco di colore era dato dalle ali blu e argento e da una ghirlanda di verbena. 
Sempre tra i figurini dei costumi delle Villi possiamo trovare anche un’altra versione di questi abiti di scena: un tutù romantico bianco con le ali trasparenti, un corsetto ornato di un nastro verde, una guaina d'argento in vita e un'apertura della gonna tagliata verticalmente, dalla coscia fino all'orlo, richiusa nuovamente da tre piccoli bouquet di fiori di verbena e tre sottovesti sotto la gonna per mantenere l'aspetto leggero del costume.

Laura

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