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Mi aveva promesso che sarebbe tornato a fare lezione prima a settembre e poi tra poco, a gennaio perché la danza gli mancava. Tanto. Come manca a tutti quelli che si sono fatti rapire dalla sua bellezza.
E invece un infarto l'ha stroncato a 39 anni.
Era nato il 21 giugno 1981 a Giza, in Egitto, e da lì era andato via con una borsa di studio e la voglia di scoprire l'Italia "culla di tutte le arti". Forse anche perché, come ben sappiamo, non è un paese facile in cui vivere. Men che meno se sei ballerino. E musulmano. Per un triennio a partire dal 2008 ha frequentato le mie classi e quelle di contemporaneo di Nadia Scarpa, per rimettersi in forma e tornare a danzare, invece di servire kebab.
Era un danzatore interessante, “pulito” come si dice in gergo, dotato di buona tecnica ma poco fiducioso di sé stesso. Aveva una bella dinamica di movimento frutto anche degli insegnamenti dell'Accademia di danza, all'epoca di contaminazione sovietica, che aveva frequentato al Cairo. Era poi tornato in scena, con noi, in occasione di una produzione commissionata da Alfredo Lacosegliaz per il suo festival e intitolata Satyrikon:
Mancherà il tuo sorriso luminoso, con gli occhi che ti si strizzavano; mancherà la tua galanteria di altri tempi; mancherà sapere che non tornerai più alla sbarra (“Maestro, ci alleniamo io e te, ci farà bene e smaltiremo un po' di panza!”); mancherai tanto a Francesca e ai tuoi bambini.
Mancherai perché eri buono, bello e bravo.
E non è giusto.
Ma raramente la morte lo è.
Corrado
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He promised he would return to classes first in September and then again in January because he missed dance. A lot. As he misses all those who have been enraptured by his beauty.
Instead, a heart attack killed him at the age of 39.
He was born on 21 June 1981 in Giza, Egypt, and left there with a scholarship and the desire to discover Italy, 'the cradle of all arts'. Perhaps also because, as we all know, it is not an easy country to live in. Least of all if you are a dancer. And Muslim. For a three-year period starting in 2008, he attended my classes and Nadia Scarpa's contemporary classes, to get in shape and return to dancing, instead of serving kebabs.
He was an interesting dancer, 'clean' as they say in the jargon, gifted with good technique but lacking in self-confidence. He had a good movement dynamic that was also the result of the teachings of the dance academy, at the time of Soviet contamination, which he had attended in Cairo. He was then back on stage, with us, in a production commissioned by Alfredo Lacosegliaz for his festival and entitled Satyrikon:
You will be missed for your bright smile and squinting eyes; you will be missed for your old-fashioned gallantry; you will be missed for knowing that you will no longer return to the barre ('Maestro, let's you and I practice, it will do us good and we will get rid of some belly!'); you will be missed by Francesca and your children.
You will be missed because you were good, handsome and good.
And that is not fair.
But death rarely is.
Corrado